Come mito che attraversa tutte le epoche della società la tecnologia contribuisce a forgiare – e ne è allo stesso tempo caratterizzata – lo spirito del tempo. In questo senso l’immaginario collettivo, supportato dall’industria culturale e dalla sua evoluzione, trova nella tecnologia le sue forme e i suoi contenuti. Il che significa che possiamo provare a osservare il mito della tecnologia, da una parte, attraverso le sue rappresentazioni sociali cioè attraverso i modi in cui la tecnologia diventa tema della comunicazione e, dall’altra parte come luogo adatto alla definizione di un particolare immaginario (forme discorsive, narrazioni, estetiche, iconografie, esperienze).
L’immaginario tecnologico è quindi il tema centrale dei prossimi 4 incontri organizzati nell’ambito del corso di Teorie e pratiche dell’immaginario finalizzati a mettere a punto una mappatura del simbolico legato alla tecnologia, che a bene vedere può forse essere considerata come una delle ultime grandi narrazioni che abbiamo a disposizione. Una narrazione che, come mi sembra di capire dai titoli, ha a che fare con il tempo e quindi con una dimensione strettamente collegata allo spirito del tempo (appunto).
Non potevo farlo da sola ed è per questo che le coordinate entro cui definire l’immaginario tecnologico ci verranno fornite da 4 visionari – con un piede ben piantato per terra però – studiosi di eccezione.
Lunedì 19 aprile 2010 (ore 15.00 – 18.00) si inizia con Antonio Caronia e con la lezione dal titolo Il tempo ai tempi di Internet. L’immaginario dello steampunk. Un così detto sottogenere dalla fantascienza che connette il passato e il futuro tramite la tecnologia per mettere a punto forme ed estetiche, ma anche contenuti e temi che attraversano diversi campi della produzione e del consumo culturale. Sarà interessante capire come la rete supporti, si adatti e trasformi gli scenari forgiati dalla letteratura e dal contesto della Londra vittoriana con il suo inesauribile fascino.
Mercoledì 21 aprile (ore 10.00 – 13.00) Luca Rossi – ancora con il tempo come focus dell’immaginario tecnologico – parlerà di Futuri, passati, presente: l’immaginario nell’intrattenimento digitale. L’attenzione è sui videogame e sul rapporto tra un immaginario “incarnato” nella tecnologia e la società da un primo momento che ipotizziamo essere principalmente legato al futuro (dei computer, delle macchine) fino a un presente dove l’immaginario narrato è, per molti aspetti, parallelo e sovrapposto a quello “reale”.
Giovedì 22 aprile (ore 10.00 – 13.00) con Pier Luigi Capucci cercheremo risposte al quesito – immaginario? – Verso la “terza vita”? La robotica tra immaginario mediale e singolarità tecnologica. Un altro scenario temporale, centrato sul futuro, e l’analisi di una deriva evolutiva che potrebbe prevedere (e questa è di certo una delle funzioni dell’immaginario) – al di là di un antropocentrismo forse non più così tanto necessario – l’emergenza di un nuovo soggetto sociale. Le rappresentazioni mediali, che tendono forse ad attribuire caratteri riconoscibili (a stereotipata nostra immagine e somiglianza) al corpo robot, con quale realtà dovranno vedersela?
Venerdì 23 aprile (ore 15.00 – 18.00) chiude la serie Giovanni Boccia Artieri che traccerà l’immaginario tecnologico attraverso le figure principali – scienziato, robot, cyborg, avatar – prodotte da una narrazione che dal mito del progresso (moderno) e del simbolico della scienza, passa per l’industria culturale e i racconti della società di massa per giungere alle soglie del postumano. Qui la technè diventa ambiente mediale per il vissuto degli individui del postmoderno. Il titolo: L’immaginario tecnologico e le sue figure: dallo scienziato all’avatar.
Gli incontri si svolgono nella sede del Cdl in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni – CPO, Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di urbino “Carlo Bo”, Viale Trieste 296, Pesaro.