Sguardo panoramatico, foto di Fabio Fornasari
Di fronte (o in mezzo) al panorama Bourbaki di Lucerna mi viene da pensare a come molte delle cose che sappiamo, di cui abbiamo letto e visto immagini acquistino un certo valore se viste “dal vivo”. Espressione artistica e pittorica, votata alla creazione di contesti immaginari per l'”illusione” (Grau), il grande dipinto circolare è l’occasione per “scrivere” una drammaturgia narrativa, un fatto “vero” legato alla guerra franco-prussiana. Ma è anche un esempio “da vedere” della messa in forma dello sguardo rappresentazionista dell’800, panoramatico appunto, medium adeguato alla messa a punto delle competenze comunicative del moderno. Oltre che dell’altrove qui (Morin).
Nel tempo, dopo il restauro, il faux terrain è stato arricchito di gruppi scultorei, la visita al panorama prevede ora l’ascolto del racconto, recitato, dell’episodio ritratto, il “senso” atmosferico, la luce artificiale che accentua il bianco della neve, come in lontananza si sentono colpi dei cannoni, un sound avvolgente (come ben fa capire Fabio). Come se fosse necessario – ma evidentemente lo è – calcare la mano sulla dimensione immersiva, esperienziale del panorama. Immagini da percepire attraverso il corpo. Immaginario performativo in azione.