Querce e palline. Passato e presente della performance

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Sono sempre in ritardo (tranne che agli appuntamenti). Ho appreso dalla puntata di Fahrenheit del 17 gennaio del caso “palline” in Piazza di Spagna. Si trovano descrizione e commento lucidissimo qui. Condivido appieno le riflessioni di Anna Detheridge che, sollecitata a confrontare la performance con gli incidenti situazionisti, ha espresso una garbata opposizione alle stesse dichiarazioni dell’autore Graziano Cecchini (quello della Fontana di Trevi con l’acqua rossa per intendersi) il quale ha affermato con il suo gesto di voler documentare i problemi dell’attuale sistema dell’arte. Detheridge fa presente come Debord e il movimento situazionista compissero azioni “contro” l’incipiente società dello spettacolo, mentre qui siamo di fronte a fenomeni che si costruiscono e definiscono soltanto all’interno delle forme spettacolarizzate della cultura di massa. Il fatto poi che ci sia uno sponsor dietro questa operazione chiarisce ancora meglio il punto. A me sono piaciute sia l’idea della Fontana sia le palline “alla Bravia”. Semplicemente concordo sul fatto che rispetto alle prime performance del genere queste ultime siano di segno “ribaltato”.

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Nonostante la mia attitudine a non vedere nelle cose passate il meglio rispetto al presente (e soprattutto al futuro) un altro caso mi porta invece a fare un confronto con il passato. Il 18 gennaio scorso si inaugurava nella land Toscana in SecondLife l’installazione 7000 Oaks di Eva e Franco Mattes (aka 01.org). In realtà non c’è stata un evento come mi aspettavo. I due artisti erano collegati in streaming udibile (non per me purtroppo) dal sito in toscana.it in diretta dal Future Film Festival di Bologna. Ma su questo al momento sorvolo (si può vedere qui). Sta di fatto che l’installazione-performance originale è di Joseph Beyus. Più precisamente si è trattato del suo contributo alla DOCUMENTA 7 del 1982, realizzato attraverso la piantagione di 7000 querce e di altrettante steli di basalto nel territorio della città di Kassel. Nelle intenzioni dell’artista a questo inizio simbolico, sancito dalla pietra miliare rappresentata dalla colonna di basalto posta accanto a ogni albero, avrebbe corrisposto un concetto di ecologia ampliato in un’“azione piante” che non sarebbe mai dovuta finire per coinvolgere altre città verso la “trasformazione della vita di tutta la società e dell’intero spazio ecologico”. Chiunque perciò avrebbe potuto partecipare all’azione assumendosi le spese di uno o più alberi e della pietra corrispondente, ricevendo un attestato di donazione. Dall’immagine che mi ha come sempre generosamente ceduto Fabio si vede Beuys all’opera a Kassel mentre nella land non c’era nessuno anche se la riproduzione dell’installazione mi sembra efficace. Efficace per Second Life. Nelle intenzioni degli autori poi gli alberi possono essere presi, trasportati nelle land (ma i permessi degli owner?). Bisognerà vedere allora come e se si attiverà la dimensione performativa degli avatar. Per ora non ci siamo riusciti ma siamo fiduciosi.

Io Tarzan, tu Jane

Mi diverte vedere come Second Life rappresenti i generi attraverso le posture. Ridefinisce a suo modo gli stereotipi del maschile e del femminile attraverso i comportamenti dell’avatar. Non solo naturalmente nel ballo di coppia e in certe gesture ad esempio, ma nella scelta della sfera rosa e azzurra per eseguire il giusto movimento.

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Qui ad esempio Liu e Joannes si riposano e chiacchierano dopo la visita al memoriale dell’11 settembre. Indovinate in quale delle due immagini hanno sbagliato di posto.

Performance dal vivo in SL e memoriali

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Mentre da racconti e letture comincio a rendermi conto del perché nel capitolo “performance” Gerosa faccia esplicito riferimento al sesso in SL, io, che sono un po’ tardiva, continuo a gratificarmi con le mie piccole scoperte. Grazie a Gky qualche sera fa ad esempio sono stata al concerto di un gruppo belga. Se devo dire la verità il genere musicale non è proprio il mio genere però mi sono molto divertita e soprattutto ho trovato interessanti alcuni aspetti. Ho cercato di capire come si realizzi un concerto in SL. Praticamente il gruppo esegue dei pezzi in studio che vengono trasmessi in streaming. Non in diretta in questo caso, se non che dei piccoli interventi. Almeno ho capito così (ma sono andata in crash prima di poter prendere appunti). I performer quindi sono praticamente in playback. Ciò nonostante la logica è interessante perché serve a caratterizzare la performance in maniera ibrida. C’è l’elemento di promozione di un gruppo reale, c’è una forma di esibizione ancora televisiva (quella del playback dei vecchi tempi, ma anche la presenza di strumentisti che non sono in organico al gruppo ad esempio), c’è il pubblico degli avatar che poi motiva l’esibizione stessa. Ed è proprio il pubblico di avatar danzanti che mi ha colpito dal punto di vista dello spettacolo. Coreografie di insieme – che purtroppo non sono riuscita a fare – che a parte l’effetto alli galli permettevano agli avatar di eseguire divertentissimi balli aerei. Questo in rl è più difficile da fare! Non solo.

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Mi sono seduta casualmente di fronte al monumento dedicato al defunto proprietario della land. Immediatamente ho pensato alla visita alla mostra dedicata a Bad Trip e alla funzione “memoriale” che SL sembra avere. Se è così come mi sembra, vorrebbe dire che la funzione di efficacia della performance, e i suoi fondamenti legati alle forme di metabolizzazione simbolica dell’incontrollabile, agli esorcismi della morte (per dirla con Durand), trova in SL un canale per esprimersi. 

Domande: SL è un altro modo per trattare delle dinamiche profonde dal punto di vista della comunicazione? Come comunicazione? Oppure è un luogo altrimenti possibile in cui trattare ciò che elementi di sistema (ad esempio del sistema dell’arte o dello spettacolo) non considerano adatto: ad esempio una mostra sensata sul lavoro di un illustratore come Bad Trip? O ancora affidare alla memoria della comunicazione – ahimè? – il ricordo di persone che non ci sono più ma che per qualcuno sono state importanti? Io non lo so. Ma ad esempio so che ci sono stati un Ken e un Bad Trip ancora rimpianti. E non è detto che questo non faccia una differenza anche per me.