foto di Fabio Giglietto, grazie
Ne parliamo tutti, noi che c’eravamo. Perchè l’incontro con Giuseppe Granieri e gli studenti di Scienze della Comunicazione (in particolare del corso di New Media), e non solo, lo abbiamo vissuto un po’ come un evento poi e come attesa prima.
Le riflessioni più articolate e centrate si trovano qui e qui e naturalmente qui. Personalmente mi sono segnata alcune parole/frasi chiave che messe in fila (ma anche non in fila per carità!) mi sembra che abbiano un senso interessante.
Il titolo: La conquista dello spazio nella vita digitale. Granieri chiede a Fabio 5 domande “contro” Second Life per impostare il ragionamento sul contradditorio. Non male nei termini del procedimento scientifico. Vediamole (sintetizzatissime da me): 1. SL è una chat con dei pupazzi; 2. SL consuma moltissima energia; 3. i giovani usano i social network e non SL; 4. SL è una piattaforma con dei vincoli che non saranno esportabili (quindi: cosa impariamo lì che si possa riciclare altrove?); 5. che cos’ha SL in più rispetto ai mondi venuti prima (Sims, Active Worlds)?
Le risposte nei punti che seguono, dai miei appunti, suscettibili di correzioni (a parte il ritratto a biro di GG sul mio quaderno). 1. La tecnologia è un mero accidente abilitante; 2. subordinazione della tecnica alla cultura; 3. peso al senso del “reale” e rapporto con “virtuale”; 4. tecnologia dell’esperienza: try and search; 5. avatar e senzo dello spazio: percezione dello spazio come interfaccia; 6. SL è un mondo metaforico: metafora che permette di muoverci con gli stessi parametri della realtà; 7. da parola “virtuale” a “uomo”; 8. concetto storicamente determinato dalla cultura; 9. oltre i limiti del biologico (non siamo le monadi di Leibniz nella stanza dei bottoni); 10. umanità accresciuta: livello di umanità diverso che si accompagna a quello tradizionale con la possibilità di fare un botto (parola sua) di cose (ad esempio in unAcademy si è creato un processo sociale); 11. non tutto idilliaco ma il nostro concetto di “uomo” si sposta anche sul supporto immateriale; da abeas corpus a abeas corpus digitale; 12. in tutto ciò non si può prescindere da SL ; 13. gli early adopter stanno lavorando sui mondi metaforici; 14. quando una tecnologia diventa una commodity non ha più un contenuto di innovazione in sè: passaggio che dovrà “toccare” anche a SL; 15. SL è alla sua preistoria ma non serve restare semplici utenti: vedi la chat del muretto, e chi vuol capire capisca: parole di guru! :-).
2 pensieri su “Granieri, righe, e qualche key word”