Molto interessante l’incontro “Understanding US politics. Prima le primarie” in unAcademy (ieri sera), con Pasquale Ferrara (capo ufficio stampa della Farnesina), Paolo Ferrandi e con la moderazione di Antonio Sofi.
Mentre siamo ancora in attesa dei risultati delle primarie – e ho scoperto ieri che anche da parte repubblicana c’è una certa suspence – mi viene in mente l’installazione al Padiglione Italiano della Biennale di Venezia di quest’anno di Francesco Vezzoli, Democrazy. Dedicata proprio alle presidenziali americane del 2008, costruita con la consulenza degli esperti in comunicazione, con i due candidati rappresentati da Sharon Stone e Bernard Henri Lévy, più mainstream di così si muore, in pieno stile “campagna mediatica”, come si usa dire. Ecco qua la realtà dell’immaginario. Gli artisti si fanno carico dei temi in agenda. E li trattano “rappresentando” logiche e grammatiche dei media.
Ieri i relatori, anche grazie alle domande dalla platea di avatar, facevano riferimento al ruolo di sostegno ai candidati dei personaggi dello spettacolo: Chuck Norris, Jack Nicholson, Silvester Stallone. La famiglia Kennedy, che per certi versi sta a metà fra politica “vera” e sue dimensioni spettacolari.
Io tifo Hillary e se non ho capito male sono almeno in (buona) compagnia con Primo Sands.
hai capito bene 🙂
(contento ti sia piaciuto)
Io tifo Obama invece 🙂 !